Firbimatic, tra i player globali grazie a ricerca e qualità del made in Italy

Leader in Italia nel mercato della produzione di macchine per trattamento tessile, protagonista a livello globale, con filiali negli Stati Uniti, in Russia e Sud America ed esportazioni in oltre cento Paesi, Firbimatic, con quasi cinquant’anni di storia alle spalle, è oggi una holding capace di competere con i colossi mondiali del settore.

Le sue origini hanno, indubbiamente, il fascino, fatto di duro lavoro, competenze e intraprendenza, che ha contraddistinto buona parte delle attività produttive artigiane sorte nella provincia bolognese tra gli anni ’60 e ’70 del secolo scorso.

“Gino Biagi e Norberto Rappini (i due attuali Soci e proprietari di Firbimatic, Biagi con il ruolo di Presidente) avviarono l’impresa, insieme ad altri due soci, nel 1971, all’interno di un ex cinema semidiroccato nel territorio di Sala Bolognese”, spiega Mirco Mongillo, 47 anni, Direttore commerciale dell’azienda.

“Avevano acquisito le competenze – prosegue – lavorando per un’impresa del settore e furono fra i pionieri nella produzione di macchine automatiche per il lavaggio a secco nella provincia di Bologna, che poi diventerà la ‘patria’ di questa filiera produttiva.

Costruivano, interamente, sette macchine all’anno e i loro clienti erano gli artigiani tinto lavandai”.

Il salto di scala arriva negli anni ’80 che, per Firbimatic, “rappresentano un decennio di crescita esponenziale negli ordini e nel fatturato – dice ancora Mongillo – e di acquisizioni verso aziende del territorio. Nonché l’avvio dell’attività verso l’estero”. Negli anni ’90 l’azienda costruisce la sede dove si trova tutt’oggi il “quartiere generale” e nel 2000, attraverso un’incorporazione, avvia la Divisione che produce macchine per il lavaggio dei metalli.

“Dopo gli anni della crisi economica – riprende il Direttore commerciale – oggi il fatturato è di nuovo in crescita. Siamo ripartiti investendo in ricerca e sviluppo e questo ci ha consentito di produrre nuove macchine con caratteristiche tecnologiche avanzate.
Per i metalli si è puntato su nuovi prodotti fortemente ‘soluzionati’ rispetto alle diverse esigenze dei clienti. Su entrambe le linee produttive – prosegue – abbiamo, poi, individuato soluzioni innovative che consentono di ridurre le emissioni di CO2, risparmiare energia e di conseguenza un minore impatto ambientale”.

“Sempre grazie al lavoro del nostro Ufficio tecnico, le nuove macchine – aggiunge Mirco Mongillo –– sono anche progettate secondo alcune delle caratteristiche di Impresa 4.0 e dotate di apposita sensoristica che consente il controllo da remoto e la manutenzione predittiva”.

“Ancora oggi – conclude – oltre il 70% dei nostri prodotti vengono realizzati internamente. Acquistiamo solo quanto necessario continuando a credere fortemente nel valore del Made in Italy”.